>Ho letto sul libro Tricks di Gelsi che la regolazione della briglia dinamica >è l'opposto di quella a tre rami. >Cioè mentre con vento leggero in quella statica si aumenta l'angolo di >attacco in quella dinamica si diminuisce e viceversa per il vento forte. >Non riesco a capire il motivo. Qualcuno potrebbe spiegarmi il perche. >>Grazie e Buon Vento >Piero Non è che diminuisci l'angolo, è che la briglia dinamica lavora sull'assetto geometrico diversamente e così spostando il punto verso il "naso" in realtà aumenta l'angolo di attacco. E' una qiestione di triangoli! Comunque anche con la briglia normale in situazioni di vento leggero è consigliabile chiudere il naso (cioé scaricare l'aquilone), in questo modo si passa da uno stato di sostentamento dovuto all'opposizione al vento, a un tipo di volo dovuto allo scorrimento laminare del flusso (quello che viene chiamato dinamico). Questo drea una differenza di velocità di scorrimento del flusso dell'aria sulle due parti dell'ala, questo genera portanza e permette all'aquione di volare. Cioé in pratica si sfrutta la sua forma aereodinamica e non la sua dimensione (area). Hai mai sento parlare di "Canale Venturi" e di filetti fluidi sulle vele delle barche? E' lo steso concetto. A volte la fisica dei fluidi è davvero strana!!! (In realtà le cose sono un po' più complicate, se ti interessa tutta la documentazione in proposito fammelo sapere, sarò molto lieto di aiutari, spedendotela o inviandotela via e-mail). Ciao e a risentirci Carlo Gelsi >>>>>>>>> Caro Carlo, la dinamica del volo degli aquiloni e', a mio parere, materia affascinante, forse perche' a meta' tra scienza e pratica. Gli argomenti sono davvero molti, anche tralasciando gli aquiloni statici e la loro infinita varieta'. Ad esempio: - come influiscono i fattori geometrici sulle prestazioni di volo di un delta acrobatico: mi riferisco al tipo e alla regolazione della briglia, ma anche all'influenza della posizione e della lunghezza degli stand-offs, della profondita' della vela, della larghezza del "naso", eccetera. Nella mia esperienza di autocostruttore ho notato, ad esempio, che uno stand-off esterno troppo lungo, che spinge in fuori la vela vicino alla punta d'ala, quasi sempre provoca effetti disastrosi rendendo l'aquilone praticamente incontrollabile. Non e' incredibile che pochi centimetri di differenza nel profilo del bordo d'uscita abbiano conseguenze cosi' macroscopiche ? Anche l'equilibrio statico (distribuzione delle masse) ha i suoi effetti, particolarmente evidenti nel caso di aquiloni "low-wind"; le traverse possono essere piu' alte o piu' basse, diritte o curvate, e chi piu' ne ha piu' ne metta. - come influiscono sugli stessi aquiloni fattori "dinamici" come la rigidita' delle stecche, e il conseguente cambiamento nella forma della vela durante il volo. - come progettare/regolare la complicata briglia di un parafoil a due/quattro cavi: per far volare bene il mio Paraflex, ho dovuto provare tre tipi di briglia differenti. A prima vista non sembrava che ci fossero differenze significative nel profilo dell'aquilone, ma sul campo la differenza si notava, eccome. Quali criteri dovrebbe seguire un neo-progettista di aquiloni da trazione per non incorrere in frustrazioni ed insuccessi ? La lista e' lunga, ed ogni commento gradito. Bruno